Costruisci la tua autostima

Costruisci la tua autostima

Troppo spesso pensiamo all’autostima in termini semplicistici, come una caratteristica che abbiamo o non abbiamo, o abbiamo alta o abbiamo bassa. Una sorta di dono della natura con la quale ci approcciamo passivamente. In realtà ogni giorno della nostra esistenza costruiamo, nutriamo o affamiamo l’idea che abbiamo di noi stessi in modo molto dinamico e interdipendente, in quanto, in base all’idea che ci formiamo di noi stessi, agiamo concretamente e reagiamo a ciò che viviamo.

 

La sana autostima

Se una bassa autostima può dimostrarsi un fattore d’ostacolo nella vita di una persona, allo stesso modo un’autostima eccessiva può avere effetti deleteri. Chi ha bassa autostima potrebbe, per esempio, mostrare scarsa fiducia nelle proprie capacità e nella propria persona, potrebbe sentirsi insicura e mostrare numerose paure legate soprattutto alla percezione della propria inadeguatezza.

Al contrario, una persona con un’autostima smisurata potrebbe vedere la sua vita in maniera distorta, ritenere di fare sempre la cosa giusta, non accorgersi dei propri errori ed essere incapace di vedere alternative di comportamento diverse da quelle prese in considerazione.

Come spesso accade, la virtù sta nel mezzo, e bisogna puntare a sviluppare una sana autostima.

Chi ha una sana autostima non ambisce ad essere una persona perfetta, ma, al contrario di chi non si rispetta abbastanza, sa come valorizzare le proprie abilità e capacità, sa trasformare i propri difetti in punti di forza e ha una profonda conoscenza di sé. Non teme il giudizio degli gli altri ma cerca il confronto orientato alla crescita, sostiene con costanza i suoi progetti rendendoli stimolanti ma non eccessivi.

Ma questo non è un miracolo, è ciò a cui dovremmo tutti mirare.

 

L’autostima non è una caratteristica statica

Bracken, nel 1992 definiva così l’autostima: È uno stile di risposta appreso che riflette la valutazione operata dalla persona delle sue esperienze e comportamenti passati e che predirà, in una certa misura, i suoi comportamenti futuri.

Cosa significa questo? Che l’autostima è un processo dinamico che evolve nel tempo e subisce variazioni notevoli nel corso della vita. Quindi, per quanto ognuno abbia una propensione naturale, un’indole peculiare, l’idea che abbiamo di noi stessi cambia, evolve, si modifica, si adatta, si costruisce. Non è un concetto statico dentro di noi. Non si nasce con la giusta autostima, essa va piuttosto coltivata, curata e nutrita nel corso della nostra vita. Non senti di avere già un forte potere e responsabilità sul modo in cui pensi a te?

Attraverso le nostre esperienze quindi ci formiamo un’idea del nostro valore e in base a questa percezione affrontiamo la vita. Da qui nasce l’esigenza di garantirsi un mindset (una mentalità) capace di avere quella flessibilità e quella capacità di saper trarre dalle esperienze una crescita positiva.

 

Cinque passaggi per prenderti cura della tua autostima

Vediamo una serie di strategie per iniziare ad avere un rapporto differente con sé sessi.

1 Riconosci i pensieri limitanti.

I nostri pensieri hanno un impatto incredibile sulla nostra autostima. Spesso i nostri pensieri sono il frutto di autovalutazioni, percezioni e paragoni che automaticamente mettiamo in atto quando pensiamo a noi stessi (Puoi approfondire l’argomento qui ). Questi pensieri hanno il potere di condizionare le nostre azioni e le nostre performance. Facciamo un esempio concreto. Se devo sostenere un esame e penso “non ce la farò mai”, “andrà malissimo”, “non sono in grado”, il mio corpo reagirà a questi pensieri innescando il meccanismo dell’ansia (anticipatoria) e della paura del fallimento. Con buona probabilità, durante l’esame, queste emozioni complicheranno molto il mio rendimento e il risultato risentirà di questa difficoltà ulteriore. In questo caso, il pensiero di non essere in grado o di non farcela, crea un limite significativo che conferma la sensazione di inadeguatezza. Se invece ci alleniamo a riconoscere questi pensieri sabotanti potremmo gestire meglio le nostre performance e trarre da essere delle utili percezioni di noi stessi.

 

2 Attenzione alle parole che usi.

Anche le parole che utilizziamo mentre parliamo di noi o pensiamo a cose che ci riguardano, influenzano il modo in cui ci valutiamo. Se davanti ad una dimenticanza dici “ma che stupido che sono”, il nostro cervello inconscio registrerà questa informazione e la prenderà per assodata. Se dai un regalo ad una persona e subito dopo aver depositato il pacchetto nelle sue mani dici “non è niente, è un pensierino, una sciocchezza”, anche in questo caso il nostro cervello registra l’informazione come se quel gesto fosse inutile e privo di significato. Anche il cervello inconscio dell’altra persona attiva lo stesso ragionamento ed ecco che un gesto d’affetto viene banalizzato e risucchiato di qualsiasi valore e intenzione. Questo non gioverà alla tua autostima perché sei il primo a privare di valore te stesso. Attenzione quindi alle parole che utilizzi quotidianamente perché hanno un enorme significato rispetto a come ti definiscono.

 

3 Cura il tuo aspetto.

Potrebbe sembrare banale ma non lo è, e soprattutto ha solo parzialmente a che fare con l’apparenza. Avere cura di sé stessi implica la capacità di aversi a cuore, di darsi valore e di soddisfare i propri bisogni. Se guardi una persona vestita in modo sciatto sono certa avrai di questa un impatto non proprio positivo. Anche sul tuo cervello, percepirti in modo sciatto ha lo stesso identico impatto. Prova ad immaginare la sensazione che provi quando indossi i tuoi vestiti preferiti, puliti e profumati di bucato. Sono certa che ti sentirai bene, ti guarderai con soddisfazione e benessere. La tua autostima, cioè la tua auto valutazione starà risentendo positivamente di quella sensazione. La stessa cosa vale per i capelli, per la forma fisica, la forza. Non è questione di essere belli ed essere riconosciuti come tali, ma della cura che rivolgiamo a noi stessi che si trasforma in un umore migliore, in un senso di autoefficacia e di amore verso noi stessi.

 

4 Definisci obiettivi adeguati

Un’altra importante componente della nostra autostima è legata agli obiettivi che ci poniamo, che riusciamo a raggiungere o che falliamo. Spesso porci obiettivi troppo irrealistici costituisce un sabotaggio alla nostra autostima che deriva da pensieri limitanti o sproporzionati rispetto alla reale ed oggettiva percezione di noi stessi. Se voglio partecipare alla maratona ma non ho mai corso, dovrò pianificare il mio obiettivo in base alla mia condizione di partenza. Verosimilmente avrò bisogno di sei mesi o un anno per allenarmi, dovrò avere una certa costanza negli allenamenti e dedicare a questo obiettivo almeno tre giorni a settimana. Se invece mi do solo tre mesi, sovrastimando la condizione di partenza, c’è una buona percentuale di probabilità che fallirò l’obiettivo. I pensieri che seguiranno saranno negativi, svalutanti, distruttivi riguardo il proprio valore e capacità: “non sei stata capace”, “sei un fallimento”, “non riesci mai a fare niente”. Davanti ad un fallimento si subirà un duro colpo e sia le azioni future che l’idea di sé ne risentiranno negativamente. In quest’ottica definire degli obiettivi che ci aiutino a sviluppare una sana immagine di noi stessi è essenziale. Se vuoi imparare a definire meglio i tuoi obiettivi, in modo realistico e funzionale per la tua autostima, scarica gratuitamente il mio work book sugli obiettivi. È una fantastica guida che ti permette di focalizzare le tue risorse e migliorare la motivazione.

 

5 Impara ad utilizzare strategicamente i tuoi punti di deboli.

Ognuno di noi possiede pregi e difetti, aspetti positivi e negativi, sia a livello di personalità sia sul piano puramente estetico. Alcuni pregi ci sono chiari e consapevoli, li utilizziamo in modo diretto e sappiamo metterli in campo al momento opportuno. Ancora più spesso i lati negativi ci spaventano così tanto che nel tentativo di minimizzarli diamo peso solo a quelli. Prova a capire quali sono i suoi punti di forza e utilizza i punti di debolezza in modo strategico.

  • Utilizzare l’ironia. Se qualcosa di te proprio non ti piace e temi di venire giudicato per questo, utilizza l’ironia per sdrammatizzare tu per primo sulla faccenda. In questo modo sposti l’attenzione, dirigi il discorso e ciò che è un difetto viene minimizzato.
  • Metti le mani avanti. Se per esempio temi di essere timido e impacciato, comunicalo immediatamente al tuo interlocutore! Rompendo il ghiaccio in questo modo, allenterai la tensione e sarai più fluido nel dialogo.
  • Smetti di dare a ciò che non ti piace tutta l’importanza e la preoccupazione che gli attribuisci. Se tu per primo non dai peso a ciò che di te non ti piace, anche il tuo interlocutore non ci farà caso, per spostarsi su aspetti di te più interessanti.

 

Il segreto è impegnarsi ad amare sé stessi

Se siamo i primi a trattarci male, a non amarci e non stimarci non possiamo pretendere che qualcun altro lo faccia al posto nostro. È nostro preciso dovere convogliare una quota dell’amore e l’energia che abbiamo dentro per restaurare quei pensieri e quegli atteggiamenti che minano la nostra autostima. La cura di noi stessi è un impegno graduale e costante, è un dovere nei nostri riguardi che dovremmo allenarci quotidianamente a sviluppare.

E tu cosa fai per far star bene la tua autostima?

Ma non è finita qui, ho un regalo per te

Per aiutarti ho pensato di regalarti un workbook dedicato ai 5 passaggi per prenderti cura della tua autostima!

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