Gestire la fine di una relazione

Gestire la fine di una relazione

La fine di una relazione significativa è senza dubbio uno di quegli eventi di vita ritenuti destabilizzanti ed estremamente dolorosi.
Vivere la fine di una relazione è paragonato ai vissuti di un lutto ed è solitamente caratterizzato da sentimenti di tristezza, rabbia, paura, colpa e malessere fisico.
Tuttavia, elaborare una rottura relazionale è un processo fondamentale per evitare che questa situazione possa trasformarsi in qualcosa di più grave come depressione, traumi e sfiducia nei confronti della possibilità di poter tornare ad essere felici.

 

I passi per riprendersi

La parte più dolorosa nella fine di una relazione è il crollo delle aspettative e dei benefici percepiti che una relazione più o meno consapevolmente porta con sé. Si rompe il legame tra due persone, ma non è detto che questo non possa essere superato e anzi utilizzato per crescere e fortificarsi.
Ecco di seguito alcuni passaggi fondamentali nell’elaborazione di una rottura.

 

Accettazione

Un passaggio cruciale nell’elaborazione della fine di una relazione è l’accettare la decisione dell’altro. Anche se la fine arriva improvvisa, per ragioni per le quali non siamo d’accordo o peggio, che sono ingiuste, occorre prendere in considerazione che il partner ha preso una decisione che sentiva giusta per sé.
L’accettazione non è un’azione passiva, bensì significa porsi nella condizione di vedere le cose come sono, sinceramente, profondamente e completamente.
Di certo, per accettare veramente, si dovranno attraversare periodi in cui i sentimenti dolorosi saranno intensi, ma allo stesso modo anche queste emozioni vanno accolte.

 

Analizzare i pro e i contro

Per aiutare l’accettazione potrebbe essere utile osservare la rottura da diversi punti di vista. Tendenzialmente quando una storia d’amore finisce e si infrangono le aspettative a breve e lungo termine la tendenza sarà quella di essere sopraffatti dalla delusione. Ciò che tanto volevamo dal partner e col partner è andato in fumo. Questo dispiacere attiva una sorta di distorsione della realtà. Ci fa vedere in sostanza solo ciò che di buono abbiamo perso o che di positivo non potremmo più realizzare.
È molto utile sforzarsi nel compilare una lista di aspetti positivi e negativi riguardanti la relazione appena conclusa, per far luce su un quadro quanto più realistico possibile.

 

Mettersi nei panni dell’altro

Se la relazione si è conclusa, il partner avrà avuto delle motivazioni che ha ritenuto valide. È importante prendere in considerazione di potersi mettere nei panni dell’altro e analizzare, dalla sua prospettiva, ciò che è andato storto. Questo potrebbe darci informazioni molto utili per l’elaborazione della rottura.
Cosa ha portato il partner a voler interrompere? Come si è sentito durante tutto il corso della relazione?
Ovviamente questo non deve trasformarsi in un’occasione nella quale fare il processo a sé stessi o al partner. Il senso di colpa o l’accusa non portano niente di buono se non farci del male e spingerci a precipitare nel rimuginìo e nell’overthinking.
Deve invece essere un momento di riflessione per capire cosa non ha funzionato, essere oggettivi e utilizzare quanto emerge per la propria crescita interiore.

 

Io tu e la coppia: no alla fusione, sì all’individuazione

Ciò che si è conclusa è la relazione. È finita la coppia, non la vita di entrambi. Sforzati di vedere la tua storia d’amore come quella di due individui singoli che insieme hanno deciso di formare e creare una coppia. Questi individui singoli non erano fusi l’uno con l’altro. Pur stando insieme conservavano un passato, una personalità, conoscenze, ambiti e pensieri differenti tra loro. Se ti sembra di aver vissuto un tutt’uno col partner sicuramente alla base c’era una relazione che non andava bene. Fondersi nella coppia porta all’annullamento di sé, ed è qualcosa che nuoce gravemente sia ai singoli individui che alla coppia. Se la ragione della fine della relazione è questa, rifletti bene sul concetto di dipendenza affettiva e inizia quanto prima un percorso di psicoterapia.
In alternativa prendi coscienza che la vita non finisce con la coppia, si tratta a questo punto di riprendere a nutrire la tua individualità e il tuo mondo.

 

Imparare qualcosa di prezioso

Come ogni evento che costella la nostra esistenza, anche la fine di una relazione ha al suo interno un importante insegnamento per la nostra crescita.
Smetti quindi di vedere la fine come una perdita irrecuperabile e inizia a trasformare l’esperienza in qualcosa di utile che puoi utilizzare.
Potresti scoprire che chiusa la porta si apre un portone, oppure che non tutto il male viene per nuocere e che sei più forte di quanto immaginavi. Insomma ragiona su cosa di importante la relazione o la fine di essa ti ha portato.
Per farti un esempio, spesso arrivano in terapia persone che vogliono elaborare la chiusura della loro relazione. Questa sofferenza le porta a fare un passo coraggioso verso sé stesse. Mettendosi in gioco con un percorso di psicoterapia scoprono molte cose utili della loro personalità, dei loro vissuti o della loro storia familiare e imparano ad amarsi in modo autentico e prendersi cura della propria autostima. La frase che sento dire più spesso è “Menomale che X mi ha lasciato! Mi ha trasformato in meglio la vita”.
Trai anche tu dalle ceneri della tua relazione l’insegnamento più utile per te.

 

Prendersi cura di sé

L’ultimo punto di questa lista è indispensabile. Se nel dolore e nella rabbia si resta ancorati all’altra persona, occorre spostare il focus su ciò che di importante rimane: te!
È il momento di convogliare tutte le energie su di sé, nella propria cura e benessere.
Perciò fai cose che ti piacciono, dedicati del tempo, organizza qualcosa di speciale.

 

 

Se elaborare la fine della tua relazione è un processo difficile che non ti senti di affrontare con le tue sole forze, valuta un percorso di psicoterapia che ti aiuta a riprendere, con efficacia le redini della tua vita. In tempi brevi potresti tornare ad assaporare l’equilibrio e la serenità che dolore, rabbia e confusione ti hanno levato.
Se vuoi fare questo con il mio aiuto e quello della psicoterapia strategica, dai un’occhiata al pacchetto di sedute che ho creato con MYTHERAPY

 

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