Cambia il tuo approccio alla dieta – cambia i tuoi pensieri

Cambia il tuo approccio alla dieta – cambia i tuoi pensieri

La nostra mente gioca un ruolo fondamentale nel modo in cui scegliamo di alimentarci e di conseguenza, di come affrontiamo una dieta. Certamente calorie, nutrienti e zuccheri hanno una certa importanza nel nostro stile di vita, ma la differenza la fa il modo con cui ci approcciamo al cibo, ossia la somma totale dei nostri pensieri e sentimenti più intimi riguardo a ciò che mangiamo.

Si dice che un uomo sazio e uno affamato non vedano la stessa cosa osservando un pezzo di pane. Proviamo ad immaginare una tavola imbandita con del pollo grigliato, insalata, un piatto di pasta al sugo e un hamburger da fast food. Una donna a che sta affrontando una dieta dimagrante davanti al pollo alla griglia proverà un profondo senso di rassegnazione, un atleta che sta cercando di aumentare la propria massa muscolare nello stesso piatto vedrà un ottima fonte di proteine e sarà ben felice di mangiarlo. Un vegetariano invece nello stesso piatto vedrà uno spettacolo di cattivo gusto, un animale morto e si focalizzerà sull’insalata o sul piatto di pasta. Un ragazzo molto giovane potrà storcere il naso alla vita di tutti i piatti e buttarsi a capofitto sul panino da fast food. In base a ciò che sono le nostre emozioni, i nostri pensieri e schemi mentali, vivremo il cibo in un modo del tutto differente e di conseguenza anche il modo in cui assimiliamo i nutrienti del cibo.

Suona sorprendente eh! Ecco cosa ci dice la scienza

Ecco come il nostro cervello “mangia”

Le informazioni principali al nostro cervello passano attraverso il midollo spinale e i nervi che fungono come un enorme e sofisticato sistema telefonico, così che la mente può comunicare con i nostri organi, compresi quelli implicati nella digestione. Se stiamo per mangiare un cono gelato, il conetto, l’immagine e le sensazioni che il gelato scatena vengono percepite immediatamente dalla corteccia cerebrale e da lì l’informazione è trasmessa elettrochimicamente al sistema limbico. Questo regola le emozioni e le principali funzioni fisiologiche come la fame, la sete, la temperatura, il desiderio sessuale, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. All’interno del sistema limbico c’è poi l’ipotalamo, che integra le attività della mente con la biologia del corpo. In altre parole converte le emozioni, le sensazioni e i nostri schemi mentali e psicologici in risposte fisiologiche.

Se il gelato è al vostro gusto preferito – per esempio, al cioccolato – e lo consumate con una certa dose di gioia, l’ipotalamo modula queste sensazioni positive inviando segnali di attivazione tramite le fibre nervose parasimpatiche alle ghiandole salivari, all’esofago, stomaco, intestino, pancreas, fegato e cistifellea. La digestione sarà stimolata e avrete una più ampia ripartizione metabolica del gelato, bruciando le sue calorie in modo più efficiente.

Al contrario, se ti senti in colpa per aver mangiato un gelato o giudichi aspramente te stesso per aver ceduto ad una debolezza nel mangiarlo, l’ipotalamo registrerà questo input negativo e invierà risposte inibitorie agli organi digestivi, il che significa che si, stai mangiando un gelato, ma non lo metabolizzerai pienamente. Ad esempio può rallentare la digestione, può diminuire la popolazione di batteri intestinali sani e aumentare il rilascio di sottoprodotti tossici nel flusso sanguigno. Inoltre, questi segnali negativi possono ridurre l’efficacia nel bruciare le calorie tramite un aumento di insulina e cortisolo.

La modalità con cui mangiamo e i pensieri riguardo a ciò che mangiamo, influenzano chimicamente la nostra vita e di conseguenza anche l’andamento della nostra dieta. Questo perché il cervello a livello chimico non riesce a distingue tra una vera e propria situazione di stress o uno stress indotto a livello mentale autoprovocato. Per esempio, se siamo tranquilli e pensiamo improvvisamente a qualcosa che ci fa stare male (la fine di un amore, la scena di un film horror, una conversazione spiacevole) il nostro corpo risponde rapidamente allo stress con un’attivazione fisiologica – aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, mentre la funzione digestiva rallenta.

Alla luce di questo, qualsiasi senso di colpa, giudizio o ansia legati al cibo equivalgono ad uno stress che facciamo subire al nostro corpo, e questo ha delle conseguenze importanti che non dobbiamo sottovalutare. Possiamo star mangiando il pasto più sano ed equilibrato che ci sia ma se i nostri pensieri sono nocivi la digestione e il metabolismo renderanno il nostro obiettivo di perdere (o al contrario anche prendere) peso molto difficoltoso.

Mangiamo col sorriso

Per utilizzare appieno la potenza della nostra mente dovremmo cambiare radicalmente l’atteggiamento con cui consumiamo i nostri pasti.

Col cibo, prendiamoci cura del nostro corpo iniziando dalla testa. Creiamo piatti colorati e profumati in modo da nutrire anche il nostro cervello. Rallentiamo e gustiamo appieno ciò che ci apprestiamo a mangiare, prediligendo frutta e verdura di stagione o prodotti salutari. E quando ci sediamo a tavola (magari evitando di guardare la tv o usare lo smartphone) allontaniamo i pensieri poco utili per il nostro benessere e cerchiamo di cogliere tutte le sensazioni che ci dà il cibo, dalla consistenza di ciò che stiamo mettendo in bocca, la temperatura, la sensazione sulle papille gustative, a come il cibo scivola in gola.

Potremmo stupirci di come può cambiare il nostro approccio alla vita solo cambiando i nostri pensieri e utilizzando la consapevolezza.

 

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