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Sai cos’è l’astrolabio? È uno antico strumento astronomico e nautico, di rame o ottone, che veniva utilizzato per localizzare o calcolare la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Oltre a mostrare cosa era visibile in cielo per ogni giorno dell’anno e per ogni ora del giorno – e della notte – calcolava anche l’ora del sorgere e tramontare del Sole. Usato lungo le rotte del Mediterraneo come su quelle del Mar Arabico, divenne fondamentale, tra il Medio Evo e l’età moderna, per aprire l’era delle traversate e delle scoperte geografiche. Imprescindibile per tutti i grandi navigatori-esploratori del tempo, da Vasco da Gama a Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, che lo usavano in particolare per misurare la latitudine.
L’astrolabio era molto più di una bussola e mi piace utilizzare la metafora dell’astrolabio come strumento per orientarsi nel mare, in un viaggio di scoperta. Ed è proprio un viaggio quello che ci apprestiamo a fare, profondo e avventuroso, di esplorazione interiore, di rinascita e trasformazione, di cura e guarigione. Ti auguro che possa portarti perfino più in là di dove avevi immaginato.
Ti confesso subito un grande segreto. La scrittura è un elemento essenziale della mia tecnica terapeutica, forse uno dei più potenti e penetranti, capace di sciogliere nodi, affrontare paure e dare consapevolezza. Scrivere è catartico, aiuta i pensieri a fluire ad un ritmo differente, permette di guardare agli eventi del passato in modo funzionale. Anche quelli più traumatici, attraverso la scrittura, possono essere rinarrati scegliendo punti di vista che aiutano le emozioni a trovare un equilibrio nuovo e utile.
Con la scrittura possiamo prendere le distanze da un certo avvenimento o emozione, oppure trasformarlo, o proiettarci nel futuro che desideriamo, affinché ci siano più chiari i passi da compiere per raggiungere quel risultato. Possiamo essere grati e valorizzare qualcosa, possiamo essere presenti a noi stessi, alla nostra mente e al nostro corpo, nel momento esatto in cui scegliamo di dedicarci alla scrittura. Possiamo dialogare con qualcuno che non è presente in quel momento, a cui non riusciamo a dire qualcosa, o con qualcuno che non c’è più, con grande sincerità ed apertura, o con una parte di noi che non riusciamo a contattare con facilità. Scrivere aiuta la nostra mente a placare il ronzio costante dei pensieri e dei dubbi, ridimensiona l’ansia, l’angoscia e il dolore. Aiuta a ricordare gli eventi con le connotazioni emotive con cui si sono vissuti, ci spinge a conoscerci meglio e a metterci davanti a noi stessi.
Scrivere ha il potere di curare l’anima. Darci uno spazio temporale per dedicarci alla scrittura significa prenderci cura di noi, della nostra interiorità, amarci, nutrirci.
Journaling o Diario di Bordo
Oggi si sente tanto parlare di journaling, ma cos’è? È un metodo molto semplice da usare, molto più semplice di quanto questa parola inglese ci rimanda. Significa scrivere giornalmente un diario. Poco importa cosa ci si scrive dentro. L’importante è far fluire i pensieri e dedicarci alla pratica della scrittura con costanza. Sembra facile, non trovi? E in effetti scrivere è un gesto semplice!
Però, più che di journaling, potremmo parlare di Diario di Bordo. Subito mi viene alla mente l’immagine di una nave che solca il mare, che segue una rotta, che affronta un viaggio. A volte verso il sole all’orizzonte, a volte nella tempesta. Come spesso è la nostra vita, con periodi calmi e sereni e con momenti sconfortanti e tumultuosi.
Il diario di bordo è il registro di una nave in cui vengono raccolti gli eventi importanti della gestione, del funzionamento e della navigazione. Si tiene traccia, proprio come in una nave o in un sottomarino, di dati come le condizioni meteorologiche, gli orari degli eventi di routine, gli incidenti significativi, la composizione dell’equipaggio, i porti in cui si è attraccati e quando.
Il diario di bordo può diventare lo strumento per solcare le acque del tuo inconscio, tracciando la rotta della riscoperta di te, delle tue emozioni e dei tuoi bisogni più profondi.
Raccontarsi: la meta di questo viaggio
Il viaggio che ci apprestiamo a fare, deve essere un’esperienza intenzionale a cui dare degli obiettivi precisi.
- Aumentare la tua consapevolezza
- Connetterti con il tuo istinto
- Toccare emozioni profonde
- Trasformare i tuoi vissuti negativi per trarne insegnamenti utili
- Ridimensionare i pensieri di cui ti sembra non avere il controllo
- Concederti uno spazio di libertà autentica
- Imparare a valorizzare le tue risorse
- Individuare ciò che conta per te
- Gestire l’ansia
- Esplorare ciò che ancora di te c’è da conoscere
- Entrare in contatto con i tuoi bisogni inespressi e provare ad appagarli
- Riconoscere e cambiare le credenze che ti limitano
- Far fluire energie positive e motivanti
- Aumentare la tua creatività
- Favorire l’amor proprio
- Interrompere il giudizio interiore
- Focalizzare le modalità per infondersi benessere
L’equipaggiamento
Questa è la parte più semplice! Bastano un quaderno e una penna. Ma se vuoi anche dei fogli slegati, quelli bianchi della stampante per intenderci. Non ci sono limiti alla fantasia!
Non devi avere doti da scrittore o scrittrice e nemmeno da filosofo per questo viaggio. Ciò che scriverai resta tuo, lontano dai giudizi e dalle critiche. Quindi se sbaglierai a scrivere, se la grammatica non sarà corretta, se ci saranno errori ortografici, non fa nessuna differenza! Non è questo lo scopo! Il cuore non conosce la grammatica.
L’unica cosa che ti vorrei invitare a fare è scrivere a mano. Questo journaling ha una forte connotazione terapeutica e scrivere a mano, anziché che col pc o con lo smartphone, attiva aree del cervello che sono correlate alle emozioni. Rendi questa esperienza più speciale.
Il tempo da dedicarsi: sabotaggio e amor proprio
Su questo argomento voglio essere molto chiara! Se nella tua testa è frullato subito il pensiero “ma io non ho tempo da impiegare per questo ogni giorno” dovresti immediatamente fare una riflessione su quanto tu stia sabotando la strada verso il tuo benessere. Non esiste non avere tempo per il journaling, è come dire che non abbiamo tempo per noi stessi, per stare meglio.
Ogni giorno dovrai dedicarci dai 5 ai 10 minuti, che sono un nonnulla rispetto a tutto il tempo che perdiamo in attività più insignificanti e automatiche. Dedicati questi minuti, con intenzione e perseveranza, con la stessa dedizione con cui vai in palestra per curare il tuo corpo, o vai dalla parrucchiera per essere in ordine, oppure mangi, ti trucchi e ti strucchi la sera, ecc… non perché DEVI ma perché VUOI!
Deve entrare nella tua pratica quotidiana di benessere. È necessario uscire dalla zona di comfort ed assumersi la responsabilità dell’impegno, se si vuole trasformare veramente e in modo profondo la propria vita; quindi vivi questo percorso come un serio tentativo in cui darti l’opportunità di fare qualcosa di diverso e apportare gesti semplici, che possano comunicare al cervello inconscio che stai facendo qualcosa di importante per te, per la tua autostima e il tuo equilibrio.
Cosa accadrà
Il journaling è una pratica che se fatta con costanza può portare molti benefici a breve, medio e lungo termine. Per sette giorni, ogni mattina, ti invierò uno stimolo, una riflessione o un argomento su cui potrai concentrare la tua scrittura. Sarà un lavoro intenso ed altamente emozionale, che ti consentirà se lo vorrai, terminato il percorso, di poter continuare la tua pratica in autonomia.
Inoltre, affinché tu possa monitorare l’evoluzione significativa del tuo benessere, prima di iniziare il nostro percorso ti invierò una checklist in cui, tramite delle scale valoriali, dovrai fare un quadro quanto più realistico possibile della situazione di partenza. Questo ti permetterà, in prima battuta, di riflettere sui tuoi bisogni e sulle aree alle quali dovrai prestare più attenzione. Alla fine del lavoro di questi sette giorni, dovrai compilare un altro questionario in cui potrai valutare se c’è stato un miglioramento, uno stallo o un peggioramento. Sarà una guida preziosa per continuare il processo in modo autonomo o valutare il mio sostegno ancora per un po’. Sì, perché non ti abbandono dopo questi intensi sette giorni.
Dovrai scegliere l’orario in cui vorrai dedicarti alla pratica del journaling. Il momento migliore è la mattina appena svegli, perché la mente è fresca e ciò che scrivi potrebbe darti la carica per iniziare al meglio la giornata. Ma non è detto che per te sia questo il momento migliore, potrebbe essere anche la sera.
Se scegli la mattina, prova a svegliarti 15 minuti prima, per assicurarti la tranquillità dei tuoi spazi e del silenzio della casa, magari prima che si sveglino i tuoi figli per la scuola, o prima di recarti a lavoro. Non è uno sforzo disumano, te lo assicuro, e ne trarrai un beneficio prezioso. Sarà un piccolo sforzo che agevola una routine positiva per mente e corpo.
Con l’email del primo giorno ti invierò una breve meditazione con cui aiutarti a focalizzare le tue energie su quello che ti appresterai a fare. Potrai scegliere di iniziare così ogni volta che ne sentirai il bisogno.
Se il journaling fa già parte della tua pratica non temere, sarà un’occasione molto stimolante per integrare ciò che fai già e per aumentare ulteriormente le tue riflessioni portandole ad un altro livello.
Ricorda: non c’è e non ci sarà un modo giusto o sbagliato di scrivere il tuo diario. C’è solo il tuo modo, personale e unico, e sarà un luogo intimo e solo tuo dove lasciare la tua anima libera di esprimere la sua essenza.
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