Sesso anale: una pratica giusta o sbagliata?


By: Silvia A. Matta
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Sesso anale: una pratica giusta o sbagliata?
Il sesso anale è una di quelle pratiche che o si ama o si odia. Non c’è via di mezzo. I tabù intorno all’argomento sono tanti. Gli uomini lo mettono in cima alle loro fantasie erotiche, mentre sono poche le donne che ne parlano volentieri e ammettono di ritenerla una pratica molto soddisfacente.
Malgrado viviamo in un’epoca in cui i costumi sessuali sono improntati verso una maggiore libertà e apertura rispetto al passato, non se ne parla spesso e non se ne parla volentieri: il sesso anale resta un tabù.
Visioni culturali forti come il cristianesimo hanno sempre demonizzato questa pratica perché ritenuta “contro natura”, in quanto (al pari della masturbazione) esula dalla finalità procreativa della sessualità e utilizza una parte del corpo deputata ad un altro scopo. Eppure riferimenti a questo tipo di pratica sono presenti nei reperti storici molto antichi e ciò vale a dire che la sessualità anale è da sempre parte del repertorio comportamentale della specie umana.
Visioni differenti
Molti sono i punti di vista a riguardo e sono spesso divergenti, specie tra uomini e donne. Se per gli uomini si tratta di una delle situazioni più stuzzicanti a livello erotico, per le donne ( o meglio, per una parte di esse) si tratta di una situazione che non sempre può arrecare il massimo del piacere, soprattutto se fatto senza i giusti presupposti. Anche i pregiudizi intorno all’argomento son molteplici. Alcuni considerano i rapporti anali come qualcosa di sporco perché coinvolgono una parte del corpo deputata all’eliminazione degli escrementi, altri ancora la considerano una forma di prevaricazione, convinti che chi li riceve subisca la cosa (con dolore) solo per appagare la soddisfazione ed il piacere di chi lo mette in atto. Le cose non stanno propriamente così, e spesso la penetrazione anale viene vissuta come estremamente piacevole anche da chi la riceve, a patto che la cosa avvenga con la dovuta attenzione e delicatezza.
Un Quid in più
Il piacere del sesso anale è determinato da molti fattori psicologici e fisici. L’ano infatti è una zona ricca di terminazioni nervose che, se sollecitate nel modo giusto, possono offrire sensazioni molto interessanti e gradevoli. Inoltre nei maschi, con la stimolazione anale si va a sollecitare la prostata, una ghiandola grande come una castagna, molto importante per l’attività ormonale dell’uomo, che in questo modo può regalare estremo piacere.
Dal punto di vista psicologico, fare qualcosa fuori dagli schemi, qualcosa di “proibito”, accende l’eccitazione ed esalta il piacere. Addirittura potrebbe rappresentare un’ottima occasione per apportare qualcosa di nuovo e “trasgressivo” in una sessualità un po’ spenta.
La stimolazione dell’ano durante l’attività sessuale può essere praticata in vari modi: dall’introduzione del pene, alla sollecitazione manuale dell’ano intorno all’apertura durante il rapporto vaginale, fino all’introduzione delle dita.
È importante non irrigidire i muscoli della zona anale (cosa che porterebbe a provare dolore) ed essere quindi molto rilassati e pronti ad accogliere il piacere, e questo è possibile trovando posizioni confortevoli e distensive, come stare a pancia sotto o stesi su un fianco.
Fondamentale invece è la lubrificazione della zona per agevolare la penetrazione. In commercio esistono diversi tipi di lubrificante a base acquosa. Inoltre, per evitare le infezioni è opportuno, dopo la penetrazione anale, non inserire il pene nella vagina prima di averlo lavato con cura con acqua e detergente intimo; se si usa il preservativo (opzione molto consigliata in questi casi) è opportuno metterne uno nuovo per la penetrazione vaginale.