Rispetta te stesso: impara a dire NO!

Rispetta te stesso: impara a dire NO!

Se riflettiamo su come quotidianamente gestiamo le nostre interazioni a lavoro, in famiglia, con gli amici, ci accorgeremo sicuramente che siamo più facilitati a dire Sì piuttosto che dire NO. Puoi fare quel lavoro extra? Andiamo a cena nel ristorante di pesce (ma a te non piace il pesce)? Puoi restare oltre l’orario per finire quell’altro lavoro? Gli esempi possono essere tanti.

Salvo eccezioni, acconsentire alle richieste che ci fanno gli altri ci mette in quella posizione in cui tutti ci vogliono bene, siamo amici di tutti, con noi è impossibile litigare, non diremo mai qualcosa di sgradevole agli altri e in linea generale gli altri hanno una buona opinione su di noi. Certo! Fantastico! Ma quanti di quei Sì ci pesano, levano tempo a qualcosa di più importante e ci incastrano in una frustrante spirale di obbligo che somiglia ad un incubo? Presto ci pentiamo di quei sì detti senza valutare fino in fondo le nostre emozioni e i nostri veri bisogni.

Perché è difficile dire No

Dire No è complicato, crea situazioni difficili che andrebbero gestite con fatica, per cui scegliamo l’opzione più semplice, ossia assecondare le richieste altrui.

Prendersi la responsabilità di rifiutare ciò che non possiamo o non vogliamo fare per gli altri, implica necessariamente l’essere in profondo contatto con se stessi ed essere in contatto con i propri bisogni. Cosa non affatto scontata! È una mediazione tra noi stessi e gli altri, tra ciò che riteniamo giusto per noi e ciò che riteniamo giusto fare per gli altri, mantenendo in equilibrio questi due versanti. Spesso si ha la tendenza a prendere sottogamba il circolo vizioso che si innesca quando ci si mostra troppo disponibili nei confronti degli altri. Infatti è come se scegliessimo deliberatamente di dare priorità agli altri rimandando dentro di noi un’idea svalutante di noi e di ciò che necessitiamo. Cosa ci spinge allora a correre il rischio di sacrificare noi stessi per gli altri? Dietro questo meccanismo ci può essere il bisogno di dare agli altri un’idea positiva di noi stessi che tendiamo a sentirci in dovere di confermare per evitare di andare incontro a critiche o svalutazioni. Questo ci dà l’illusione di non incorrere nel rifiuto. “Se io lavoro fino a tardi il capo avrà un buon concetto di me, dimostrerò di essere all’altezza del compito che mi ha assegnato” ci diciamo, ma nel frattempo la stanchezza inizia a sentirsi, sappiamo che quelle ore extra non verranno pagate, allora monta il fastidio, le rabbia, perdiamo concentrazione, energia e il nostro lavoro ne risente. Paradossalmente il capo finirà anche per darci una lavata di capo per il lavoro svolto male. Eccoci in un vicolo cieco dove ci siamo messi con le nostre mani.
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I Sì tra rabbia e stress

Che si dica di Sì per paura di ferire gli altri, o per confermare costantemente che siamo persone meritevoli e capaci, o perché non si hanno le competenze per affrontare le reazioni negative che possono scatenarsi dal respingere richieste che ci mandano in sovraccarico, ciò che ne deriva è una quota di stress che alla lunga può essere pericoloso per la salute. Infatti, i No trasformati in Sì producono frustrazione e rabbia, sentimenti capaci di aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, nel sangue. Il coinvolgimento prolungato in situazioni conflittuali e stressanti porta quindi a picchi improvvisi di ormoni dello stress, a livelli tali da danneggiare alcuni geni preposti al controllo delle cellule che combattono i virus.

Soddisfare continuamente le esigenze altrui è una responsabilità troppo grande ed estenuante. Ci si sente intrappolati sotto il peso di situazioni spiacevoli in cui ci si sente senza via d’uscita.

 

Dire No non ha a che fare con l’essere egoisti

Alla luce di quanto detto, dire No a tutte quelle situazioni o richieste che limitano la nostra serenità e il nostro benessere è un dovere nei confronti di noi stessi. Certo, probabilmente qualcuno intorno a noi sarà scontento dalla nostra mancata disponibilità, ma è meglio fare qualcosa per gli altri col cuore piuttosto che controvoglia e senza il sorriso. Questo non ha niente a che fare con l’egoismo, ma piuttosto col rispetto di se.

Imparare a dire no è il primo passo per dare valore a se stessi.

Impara a dire NO

Ecco alcuni consigli per saper dire di No quando serve:

Mettiti al centro dei tuoi bisogni: a mettere in secondo piano i propri bisogni in favore di quelli degli altri ci si fa l’abitudine, purtroppo. Si finisce per diventare sensibili a tutto ciò di cui necessitano gli altri (anche prima che esprimano determinati desideri) e quando ci si domanda quali sono i nostri si va in crisi. Chiediti se ciò che fai ti rende felice, anche se lo fai per gli altri. Interrogati spesso se le situazioni che vivi sono spiacevoli o ci stai bene dentro. Abbi sempre bene in mente i tuoi valori e mantieni una buona stima di te.

Media tra te stesso e i tuoi doveri: tutti abbiamo dei limiti. Non sovraccaricarti con lavori che non riesci oggettivamente a portare a termine, rischi di stancarti eccessivamente e di perdere l’amore per ciò che stai facendo. Se rispetti ciò che è il tuo limite oltre il quale non sei più produttivo o ti senti in trappola, rispetterai anche le persone con cui hai a che fare, perché avranno davanti a se una persona energica e positiva con il quale è piacevole lavorare. In questo modo ti rimanderanno un buon concetto di te (ed è un modo più onesto e corretto per ottenerlo)

Usa l’arma della cordialità: quando senti che una situazione è in forte contrasto con quelli che sono i tuoi bisogni puoi uscirne fuori con la cordialità. Dire no infatti, non deve essere lo scoppio di una bomba di discordia e maleducazione. Usare parole gentili e sincere con ciò che sentiamo, può essere il modo migliore per comunicare all’altro che non possiamo occuparci di ciò che ci sta chiedendo. Lo faremo dopo? Lo faremo in un momento migliore? Non abbiamo intenzione di farlo in generale? Benissimo, comunichiamolo coerentemente con i nostri sentimenti di rispetto reciproco tra noi stessi e l’altro.

Proteggi la tua spontaneità: sii te stesso sempre, anche quando rifiuti una richiesta. Esercitati nell’usare la parola “io” (io penso, secondo me, a me piacerebbe…) quando esprimi un idea, senza rifugiarti come invece molte persone fanno dietro a giudizi impersonali, preferendo il parere degli altri o nascondendoti dietro a frasi di tipo impersonale. Mantieni sempre il contatto con le tue idee ed emozioni.

Non avere paura di lasciar andare ciò che non va: A volte dire no significa anche abbandonare situazioni che abbiamo protratto a lungo e che non ci fanno più stare bene (una relazione che non va, un lavoro che è diventato troppo alienante ecc.). Per il nostro bene dobbiamo fare una scelta e darci il giusto valore, trovando il coraggio per voltare pagina e offrirci la possibilità di essere di nuovo soddisfatti e felici (se vuoi leggere di più su questo argomento clicca qui )

Spesso dire no è un atto di coraggio, ma è un gesto capace di ridarci la libertà di esprimere noi stessi e garantirci un pezzetto di felicità.

 

 

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