I disturbi d’ansia: gli attacchi di panico

I disturbi d’ansia: gli attacchi di panico
“La paura
è la cosa di cui ho più paura”
(Michel De Montaigne).
A tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di provare un grande senso di ansia o angoscia, oppure un inquietudine profonda in grado di farci aumentare i battiti cardiaci e sentire un nodo alla gola o un “macigno sul petto”. In prossimità di un esame o un’interrogazione ad esempio, prima di una visita medica, in procinto di prendere l’aereo, dopo una separazione, aspettando una telefonata importante, persino in macchina nel traffico…insomma, l’ansia è un emozione forte che fa parte del nostro vissuto.
Eppure, l’ansia di per sé non è un fenomeno anormale o negativo. In un certo qual modo è funzionale alla vita degli esseri viventi in quanto comporta uno stato di attivazione dell’organismo che serve a prepararci a reagire quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa. Tuttavia a volte può capitare che l’ansia possa essere percepita in modo eccessivo, ingiustificato o sproporzionato rispetto alle situazioni vissute e complicare notevolmente la vita di una persona fino a renderla incapace di affrontare anche le situazioni più comuni. L’ansia diventa vera e propria paura e si manifesta attraverso gli attacchi di panico. Durante un attacco di panico la persona viene improvvisamente travolto da uno stato di terrore. I sintomi che accompagnano l’attacco sono:
- Palpitazioni/tachicardia (battiti irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola)
- Sudorazione
- Dolore o fastidio al petto
- Sensazione di soffocamento
- Sensazione di asfissia (stretta o nodo alla gola)
- Brividi
- Tremori
- Capogiri e vertigini
- Paura di perdere il controllo o di impazzire (ad esempio, la paura di fare qualcosa di imbarazzante in pubblico o la paura di perdere la calma)
- Sensazioni di derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e distacco) e depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
- Vampate di calore
- Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio)
- Nausea o disturbi addominali
Perché si tratti di un attacco di panico, non è necessario che tutti questi sintomi si manifestano insieme. Vi sono molti attacchi caratterizzati solo da alcuni di questi sintomi, oppure ne prevale uno solo. La frequenza e la gravità dei sintomi degli attacchi di panico è soggettiva e varia ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze. In linea generale, l’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice in circa 10 minuti (ma a volte anche meno) e dura approssimativamente 20 minuti (anche se potrebbe durare di più oppure di meno, è appunto una situazione molto soggettiva). Le persone che sperimentano per la prima volta un attacco di panico raccontano che questo succede in modo del tutto inaspettato, accade cioè come un “fulmine a ciel sereno” e questo crea molta preoccupazione al soggetto che spesso si reca al pronto soccorso per cercare di capire cosa gli sta accadendo. Molte volte succede che l’attacco di panico venga scambiato addirittura per un attacco di cuore o una crisi respiratoria. Successivamente gli attacchi diventano più prevedibili ma questo alimenta la paura di rivivere la brutta esperienza di avere un attacco d’ansia al punto che le persone che ne soffrono cambiano il proprio comportamento evitando le situazioni in cui temono possano verificarsi i sintomi, limitando notevolmente la propria vita. Si instaura così un pericoloso circolo vizioso in cui più si teme l’attacco di panico, più ci si limita in azioni apparentemente banali e quotidiane, e più il terrore prende il sopravvento diventato ingestibile e fuori dal controllo della persona, aumentando tra l’altro la probabilità di intensificare i sintomi fisici dell’attacco di panico sia i pensieri negativi che l’accompagnano. Infatti è ciò che la persona mette in atto per evitare la paura (ossia le tentate soluzioni escogitate nel tentativo di sfuggire allo scatenarsi delle reazioni emotive e somatiche) che determina in modo significativo la costituzione della sintomatologia fobica portando la paura ad un livello crescente di gravità.
Il primo passo per affrontare i disturbi d’ansia è decidere di interrompere questo circolo vizioso e volersi liberare dalla paura e riprendere in mano la propria vita. In Italia circa 2 milioni di persone soffre di attacchi di panico e sempre più spesso psicologi e psicoterapeuti si concentrano sullo studio del funzionamento di questo problema in cui le cognizioni e ed azioni hanno un ruolo predominante.