Il disturbo maschile dell’erezione
La disfunzione erettile è un disturbo che impedisce all’uomo di raggiungere e/o mantenere la sufficiente erezione del pene. È una condizione che genera notevole disagio e difficoltà interpersonali e che talvolta si associa ad altre disfunzioni come il disturbo del desiderio e/o a difficoltà eiaculatorie
L’erezione è considerata un fenomeno vascolare che dipende da diversi fattori psicologici, fisiologici, endocrini e neurologici. La disfunzione erettile comprende qualunque stato soggettivo, percepito dall’uomo, in cui, pur essendo vivo e presente il desiderio sessuale, si verifica un’ incapacità persistente o ricorrente di raggiungere o mantenere un’erezione completa in una situazione oggettiva in cui normalmente dovrebbe verificarsi. Si parla quindi di disfunzione erettile non solo di fronte all’assenza di erezione, ma anche di fronte ad un’erezione così fugace da non permettere al soggetto di portare a termine il rapporto sessuale. In passato ci si riferiva a questa condizione col termine “impotenza”, rimandando ad un’idea generale di inadeguatezza dell’uomo, sminuendone il valore, e pertanto dandone un’etichetta fortemente negativa che spesso aggravava ulteriormente la sintomatologia a livello psicologico, attivando meccanismi di paura e ansia. Attualmente si parla preferibilmente di “disturbo dell’erezione” o “disturbo dell’eccitazione maschile”. Le cause possono riguardare numerosi fattori sia fisici che psicologici ed è una condizione da non sottovalutare poiché spesso può rappresentare un campanello d’allarme per altre patologie, talvolta anche gravi. Tra le cause organiche possiamo considerare quelle di tipo endocrino, di tipo vascolare (sia di natura venosa che arteriosa), di tipo neurologico (Parkinson, Alzheimer, traumi spinali, neuropatia periferica), legati a malattie croniche (diabete, insufficienza renale o epatica), derivanti dall’uso di farmaci. Tra le più comuni cause psicologiche vi sono l’ansia, la depressione, conflitti intrapsichici profondi, ma anche lo stress. Un ruolo centrale è assunto dalla cosiddetta “ansia da prestazione”, la quale determina un effetto inibitorio sulle erezioni ed è frequente nei giovani alle prime esperienze sessuali o dopo il verificarsi di un primo fallimento nei rapporti sessuali. Un’altra importante causa può essere una scarsa intesa col partner che spesso ha un ruolo determinante nella patologia.
Il disturbo interessa milioni di uomini nel mondo. In Italia si stima che circa 3 milioni di uomini ne siano affetti, con una percentuale del 13% sull’intera popolazione (pari al 2% tra 18 e 34 anni e del 48% oltre i 70 anni).
Negli ultimi anni si è assistito ad un considerevole incremento delle richieste di trattamento per questo problema sia dal punto di vista medico che psicologico, probabilmente anche come conseguenza di un cambiamento culturale che ha visto il maschio uscire progressivamente dal cliché dell’“uomo che non deve chiedere mai” e proiettarsi verso un’attenzione più consapevole delle proprie difficoltà. Tuttavia questo argomento genera ancora sentimenti di profonda vergogna che ostacolano la richiesta di un vero e proprio aiuto, supportata da una cattiva informazione che, anche grazie ad internet, spinge le persone ad affidarsi ad un’autodiagnosi con relativi trattamenti fai da te privi di un’adeguata indicazione medica e psicologica col rischio di peggiorare e cronicizzare il disturbo.