Il calo del desiderio sessuale: la crisi della coppia?
Avere scarsa o nessuna voglia di fare l’amore si definisce disturbo da desiderio ipoattivo. In sostanza, si tratta della parziale o totale scomparsa di fantasie e pulsioni erotiche, quindi del calo del desiderio. In percentuale, gli uomini con disturbi del desiderio stanno aumentando rispetto alle donne
L’etimologia del termine desiderio viene dal latino de sidera –senza astri– e deriva dalla leggenda di un auruspice che, osservando gli astri e traendo da questi le proprie profezie, quando il cielo era coperto di nuvole si trovava impotente e sentiva nascere in sé un fortissimo desiderio di vedere le stelle.
Il desiderio sessuale rappresenta la dimensione più sfuggente e particolare della sessualità umana. È un fenomeno dinamico e mutevole strettamente connesso agli eventi della vita di ognuno di noi e può variare da un continuum che va dalla passione, al bisogno, all’interesse fino all’indifferenza. Esistono molte espressioni che definiscono il desiderio: libido, pulsione, voglia, attrazione, spinta erotica, appetito sessuale, ma anche intesa sessuale, passione, motivazione sessuale… e questa varietà di sinonimi sottolinea la complessità di questo argomento e la sua componente di particolare soggettività.
In linea generale, il desiderio sessuale è costituito da tre forze: la componente biologica; la componente psicologica che è influenzata da stati mentali personali come gioia o dolore, o da stati interpersonali come affetto, armonia, disaccordo, disistima col partner e altri elementi come la durata della relazione e l’infedeltà; la componente culturale che riflette valori, significati, regole, ruoli sessuali che abbiamo appreso e che influenzano tutta la nostra vita. Il desiderio viene attivato da stimoli sia interni che esterni che portano la persona a comportarsi di conseguenza. Tra gli stimoli interni trovano un posto di rilievo gli immaginari erotici e i bisogni pulsionali che vanno ad attivare i circuiti cerebrali che coordinano le emozioni e i comportamenti sessuali. Gli stimoli esterni invece comprendono tutti i segali consci e/o subliminali che, veicolati dagli organi di senso (come per esempio la vista o il tatto), attivano la corteccia cerebrale e le vie e i centri che fanno partire le risposte fisiologiche della sessualità (l’eccitamento). Inoltre a livello ormonale, il desiderio sessuale è spesso correlato alla secrezione di ormoni androgeni e questo è vero sia negli uomini che nelle donne e per questo appare più intenso nell’uomo per l’azione di più elevati livelli di testosterone e meno intenso nelle donne più vulnerabili all’effetto di fattori relazionali e contestuali. Sia uomini che donne possono manifestare un calo del desiderio sessuale quando non riescono più ad avvertire quella tipica spinta attrattiva verso il partner capace di trasformarsi in comportamenti e gesti che portano a fare sesso.
È una disfunzione silente, difficilmente diagnosticata e spesso sottovalutata dai medici e dai pazienti stessi perché viene confuso con la monotonia sessuale o con altri “alibi”, come lo stress lavorativo o la mancanza di tempo o spazio per la sessualità. Anche se i sintomi del calo del desiderio riguardano solo uno dei componenti di una coppia, di solito può essere considerato un problema di entrambi i componenti, per le dinamiche relazionali che innescano il problema. È sempre opportuno escludere cause organiche attraverso esami specifici, ma nella maggioranza dei casi le cause sono psicologiche e relazionali e la risoluzione del problema è difficoltosa.