L’amore è una questione molto complessa. Ogni individuo è un mondo a sé, fatto di pensieri, idee, gusti, bisogni, credenze, desideri e molto molto altro. Quando due persone si incontrano, questi due mondi personali e singolari ne creano un terzo: è la dimensione di coppia.
All’interno delle coppie le dinamiche sono tutt’altro che statiche e si reggono su punti nodali flessibili ed incerti, proprio perché le variabili in gioco sono molteplici e vanno periodicamente rinegoziate. Ci sono coppie che si amano indissolubilmente da sempre, altre che litigano ferocemente, ma poi si amano tanto, altre che sembrano felici ma non lo sono davvero, poi ci sono quelle persone che hanno difficoltà a stare dentro una relazione d’amore.
Di questi tempi avere una relazione che funziona sembra essere complicato. Ci si “trova” sempre meno, si è più inclini alle storie che con facilità fanno esclamare “niente di serio!”, e dilaga il fenomeno del “friend with benefits” (o volgarmente chiamato “trombamicizia” ossia rapporti basati solo sul sesso) che ci si somministra come palliativo nel vuoto innescato dall’assenza di relazioni significative, con la pia illusione di star aspettando “l’amore della vita”. È così complicato stare in una relazione, trovare una persona che ci vada a genio? In realtà, la domanda giusta da porsi è cosa vogliamo davvero da una storia d’amore e cosa siamo disposti a dare in cambio per averla.
Lo psicologo dell’Università di Yale, Robert J. Sternberg, tra il 1986 e il 1988 in seguito ad alcune ricerche ha provato a dare la ricetta per l’amore che funziona davvero proponendo una teoria che vede l’amore come il risultato di tre componenti: Intimità, Passione e Decisione/Impegno, collocabili metaforicamente ai vertici di un triangolo.
La componente Intimità si riferisce ai sentimenti di vicinanza, affinità, condivisione, confidenza e tutti quegli elementi che entrano in gioco quando due persone sperimentano calore e autenticità. Si tratta di intimità psicologica più che fisica o sessuale. Questa componente permette ai componenti della coppia di aprirsi l’uno con l’altro ed esprimere sinceramente i propri sentimenti.
La componente Passione riguarda gli aspetti più impulsivi e istintivi che possono caratterizzare una storia d’amore, per esempio l’attrazione fisica e il desiderio sessuale ed erotico.
La componente Decisione-Impegno è distinta in due aspetti: la Decisione (aspetto a breve termine) è il primo passo che consiste nello scegliere di amare qualcuno; l’Impegno (aspetto a lungo termine) consiste nell’impegno a mantenere nel tempo la relazione. I due aspetti possono essere disgiunti in quanto non sempre alla Decisione segue l’Impegno e non sempre l’Impegno è conseguenza della Decisione.
In base a come questi elementi si combinano danno vita a dinamiche di coppia molto differenti che possono mutare facilmente o restare stabili. Sono sette i possibili tipi di relazione che ne derivano:
I tre elementi che generano questo sfumature relazionali sono instabili, possono mutare col tempo o con gli eventi della vita e vanno rinegoziati costantemente col partner. Può accadere infatti che alcuni rapporti iniziano col alte dosi di Passione, poi gradualmente altri elementi come l’Impegno e Intimità si innalzano entrando in equilibrio e generando ciò che Stenberg evidenzia come l’Amore Completo. Raggiungere questo tipo di relazione, dice l’autore, è come cercare di perdere qualche chilo, difficile ma non impossibile. La cosa complicata e faticosa è mantenere il peso forma una volta che ci si è arrivati, così come lo è tenere vivo un Amore Completo quando lo si è raggiunto. Mantenere un amore simile richiede un impegno costante e la consapevolezza che non si tratta di una tappa raggiungibile una volta per tutte.
Tenere in piedi una relazione che funziona tuttavia è un lavoro che va fatto in due e, in questa prospettiva, il modo più valido per comprendere se una relazione funziona o meno è equiparare il nostro “triangolo ideale”, cioè in sentimenti che si desiderano dell’altro, con ciò che effettivamente viene percepito dai sentimenti dell’altro e quindi il “triangolo percepito”. Le relazioni infatti vanno in crisi quando c’è una notevole discrepanza tra quello che si vuole dall’altro e quello che si pensa di riceverne.
Ma è solo una questione di aspettative da ridimensionare? No, sarebbe troppo riduttivo. Alla precedente equiparazione bisogna aggiungere un ulteriore importantissimo tassello, ossia cercare di comprendere quanto effettivamente noi stessi concediamo al partner in termini di Intimità, Impegno e Passione. Senza che ce ne rendiamo conto infatti potremmo star ponendo dei limiti alla nostra relazione che impediscono al partner di esprimersi appieno, limitando di conseguenza anche la nostra stessa felicità.
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